Kingsley Felicia - 2020 - Appuntamento in terrazzo by Kingsley Felicia

Kingsley Felicia - 2020 - Appuntamento in terrazzo by Kingsley Felicia

autore:Kingsley Felicia [Kingsley Felicia]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: narrativa, Romantico, Generale
ISBN: 9788822746337
Google: kS_cDwAAQBAJ
editore: Newton Compton
pubblicato: 2020-04-19T22:00:00+00:00


17

ALEX

«Ma si può sapere cosa vai sempre a fare, fuori in balcone?», bercia Gaia nel vedermi uscire, come ogni mattina.

«Vado a farci i cazzi miei», rispondo secco.

«Sai, credo di aver buttato gli anni migliori della mia vita con te».

«No, Gaia. Sono io quello che ha buttato i suoi anni migliori. E quel che è peggio è che nessuno me li restituirà». Ma senti questa! Mi ha cornificato e ha pure il coraggio di dare la colpa a me.

«Se mai io te l’ho solo migliorata, la vita. Non fosse per me saresti ancora nel tuo paesello disperso tra i monti».

«Probabilmente me ne sarei andato lo stesso, ma lo avrei fatto con un altro spirito. Quella che aveva bisogno di “diventare qualcuno” perché le sembrava di non essere abbastanza eri tu, non io».

Stavolta, la mia battuta la manda su tutte le furie. «Io sono qualcuno. Ho quasi cinquecentomila follower! Sei tu quello che non è nessuno».

«Non tutti misuriamo la nostra autostima sulla base dei like ricevuti per una foto».

«Il mio è lavoro. Io vendo un’immagine».

«Peccato che io sappia che la tua immagine è falsa», le ricordo. Farà bene a tenere a mente che io sono l’unica persona a sapere che FitWithGaia è solo una debole patina di vernice. Basta grattare un po’ per vedere cosa c’è sotto. «Ora, se permetti, ne ho abbastanza di queste menate», chiudo la discussione uscendo sul balcone.

Appena scorgo il viso di Daiana, il tasso di rabbia che ho nel sangue si azzera all’istante. Ha un sorriso dolce anche se appena accennato.

«Buongiorno», mi saluta. «Oggi ero io a pensare che non saresti uscito tu. Solo che non ho nessun drone per venirti a cercare».

«Ho avuto una discussione con la pazza».

«Ti rende la vita difficile?»

«Non ha capito che, anche se dividiamo forzatamente la casa, ciò che faccio non la riguarda più».

«Comunque, stavo pensando: lo so che non sono affari miei, ma dev’essere dura chiudere una storia di dieci anni».

«Credo che fossimo agonizzanti già da un po’, solo che nessuno diceva nulla perché eravamo troppo abituati l’una all’altro. A volte fa paura cambiare le abitudini».

«Io non la conosco, ma non mi sembrate così tanto compatibili. Come avete fatto a stare insieme così a lungo?».

Io mi stringo nelle spalle in cerca di una risposta sensata, perché me lo sto chiedendo anche io, solo che una risposta non me la sono ancora data. «All’inizio eravamo due ragazzini che vivevano alla giornata. C’erano periodi in cui lei era più presa e io più distratto; altri in cui quello preso ero io e lei distaccata. Quando ha proposto di venire a Milano, era proprio quel momento e io l’ho seguita senza obiettare. A lei, Modena è sempre andata stretta, non sapeva cosa voleva ma sentiva che per capirlo doveva andare via. Gaia a Milano si è trovata e io mi sono perso. Solo grazie alla fotografia mi sono ripreso quel pezzo che non trovavo più e ho cominciato a stare bene anche qui, ma sempre meno con lei».

«Milano fa questo scherzo a chi viene da una realtà più piccola.



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